Gioacchino Ansuini – 3° generazione

E’ a Gioacchino Ansuini, figlio di Nicola, che tornato dal fronte alla fine della prima guerra mondiale, tocca il compito di rimettere in moto l’azienda paterna: rilancia l’attività di famiglia creando quei gioielli di stile antico che avevano reso famoso il nome del nonno e allo stesso tempo coglie le nuove tendenze della moda venute da Londra e da Parigi, che introducono nella lavorazione delle gemme soluzioni di tipo geometrico.
Una delle più importanti realizzazioni è la ricostruzione del tesoro della Madonna di Loreto, distrutto in un incendio nel 1921.
L’incarico giunge dalla Santa Sede nell’anno successivo: oltre dieci orafi lavorano senza interruzione per quasi due anni e nel 1924 Gioacchino Ansuini consegna al Vaticano più di 500 pezzi di fine gioielleria che costituiscono il nuovo tesoro.
L’incarico giunge dalla Santa Sede nell’anno successivo: oltre dieci orafi lavorano senza interruzione per quasi due anni e nel 1924 Gioacchino Ansuini consegna al Vaticano più di 500 pezzi di fine gioielleria che costituiscono il nuovo tesoro.
Il prestigio derivato da questo importante lavoro aiuta Gioacchino a superare brillantemente la depressione degli anni 30, dove continua a realizzare gioielli eleganti ed originali per la sua clientela. L’entrata in guerra dell’ Italia nel 1940 e l’immediato dopoguerra furono un periodo difficile per la gioielleria
